Il metalinguaggio, la vita segreta dei team di successo

Nutrire la vita interiore dei team per renderli luoghi di risorse e sviluppo

La vita segreta dei team?

Gli alberi hanno un linguaggio sotterraneo, attraverso le radici si parlano e comunicano. Attraverso le radici, si nutrono. In un team, per funzionare bene, deve succedere lo stesso. Ma, poiché siamo esseri di linguaggio, in un team coesistono due livelli di linguaggio. Il primo è funzionale: quali sono i risultati? Quali gli obiettivi? A che punto siamo con l'ultimo progetto?

Il secondo è più profondo, esiste quando si creano delle relazioni da persona a persona, al di là dei rapporti di lavoro. Questo linguaggio è il metalinguaggio.

A che cosa serve il metalinguaggio?

In contesti incerti e complessi, la risposta non è più nelle mani di un leader carismatico che sa tutto per tutti ma nell'intelligenza del gruppo. Una delle condizioni di sviluppo di questa intelligenza collettiva è l'esistenza della vita segreta del team: il metalinguaggio.

Il metalinguaggio alimenta la vita segreta del team. Tesse questo rizoma sotterraneo che permette di affrontare le sfide, le difficoltà e le frustrazioni, insieme. Attutisce gli urti. Dà coraggio e significato. Contribuisce a rendere il team un luogo di risorse.

In un contesto di produzione o di economia di mercato, il metalinguaggio del team è importante ma non essenziale. Il suo mancato sviluppo non impedisce di ottenere dei risultati, anche se la vita all’interno del team non è sempre piacevole.

Al contrario, nel Mondo incerto, nel "VUCA World", il metalinguaggio del team è essenziale. In un contesto mutevole e incerto contribuisce a rendere il team un luogo di stabilità e, di conseguenza, di potenziale evoluzione. Dà energia al gruppo e lo rende dinamico. Contribuisce a renderlo un luogo di stabilità e di risorse.

Quale sarebbe il rischio altrimenti? Un team ridotto a un unico comune denominatore, che opera su un unico motore, quello di riserva. Un team che parla con una sola voce ma che ha una sola risposta da dare di fronte alle diverse sfide esterne. Ops. Un team con un livello reale di integrazione e di diversità superficiali. Un team che si accampa su posizioni o silos senza avere la capacità di accogliere l'innovazione e la trasformazione.

Come possiamo sviluppare la vita segreta del team, il livello del metalinguaggio?

Ecco una domanda che può sembrare difficile da cogliere: come possiamo affrontare questo tema senza sentirci dei pesci fuor d'acqua? TeamIN richiede delle condizioni preliminari e segue un percorso semplice ma profondo diviso in tre fasi chiave.

In un primo momento, occorre soddisfare alcune condizioni preliminari di squadra e preparare il terreno. È necessario che sia rispettato il primo livello di linguaggio, che siano presenti le condizioni di base per il successo del team (ruoli e missioni chiare, regole del gioco esplicite, ecc.), che sia fornito un quadro.

In seguito, il percorso si articola in tre step, o fasi, dinamiche e in co-costruzione, volte a far emergere la preziosa vita segreta del team, il suo sistema di rizomi.

La prima fase è semplice: consiste nel mettere in luce la singolarità di ciascuno, il suo valore aggiunto, unico al mondo. È la base indispensabile. L'intelligenza del gruppo si basa sull'integrazione delle differenze, non sull'uniformità. Basato sulla scienza dei sistemi complessi e le neuroscienze, DoLquest fornisce dei profili unici, non ne esistono due uguali. Non parliamo di teoria ma di un profilo concreto. La sua profondità, la sua attenzione verso le persone pongono le basi per lo sviluppo della vita segreta del team. Non esistono gabbie.

La seconda fase consiste nel vivere concretamente questa alterità, esserne consapevoli e consolidare questa consapevolezza. Nessun bla bla bla sull'alterità, pieno di buoni propositi senza però alcuna leva. Si tratta di sperimentare concretamente, a un livello interiore e profondo, che l'altro è completamente diverso da me e che questa profonda differenza è la garanzia della mia unicità, questi due aspetti vanno di pari passo. Questo è un punto di svolta.

La terza fase riguarda la consapevolezza della terza parte: l'entità del team. Un'abbagliante consapevolezza che questo team è un essere unico, con un suo modo di decidere, di vedere il mondo, con i suoi non detti, le sue frustrazioni e le sue aspirazioni. Una stessa persona si relazionerà in modo diverso con il team A e i suoi membri rispetto al team B, perché? Capirlo apre le porte della vita segreta del team.

Ogni fase permette la crescita della persona e del gruppo. Sono in sintonia una con l'altra. Viverle vuol dire creare questo tessuto di resilienza e continuità. Le metodologie co-costruttive di DoLquest tracciano così il percorso per far emergere il metalinguaggio del team, il linguaggio profondo che rappresenta uno dei fondamenti dell'intelligenza collettiva, che contribuisce a rendere il team un luogo di significato, un rifugio di risorse in un mondo in continuo mutamento.

 

Copyright 2022 Marie Elisabeth Boury perTeamIN DoLquest

Peter Wohlleben ‘‘La vita segreta degli alberi’’

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